Uno dei più importanti contributi forniti dalla REBT alla psicoterapia cognitivo-comportamentale è la distinzione fra convinzioni razionali e irrazionali. Le convinzioni razionali sono cognizioni valutative di natura preferenziale, espresse in termini di desideri, attrazione o avversione. Quando gli esseri umani ottengono ciò che desiderano, avvertono sensazioni positive di piacere e soddisfazione; quando invece non lo ottengono, avvertono sensazioni negative di dispiacere, insoddisfazione, tristezza, rammarico, preoccupazione, irritazione. Queste sensazioni negative, più o meno forti a seconda dell'importanza o valore attribuita allo scopo perseguito e della conseguente intensità del desiderio, vengono considerate appropriate alla negatività degli eventi, e non interferiscono in modo significativo con il perseguimento di nuovi scopi e obiettivi. Tali convinzioni sono quindi razionali per due motivi: primo, perché sono relative; e, secondo, perché non boicottano gli scopi dell'individuo. Le convinzioni irrazionali differiscono invece da quelle razionali per due motivi. In primo luogo perché sono di natura assolutistica o dogmatica, e vengono espresse in termini di doveri, bisogni, necessità , eccetera. E in secondo luogo perché si accompagnano ad emozioni negative come l'ansia, la depressione, la colpa e la rabbia, che interferiscono pesantemente con il perseguimento e il raggiungimento degli scopi dell'individuo.
Molte persone quando per la prima volta si accostano alla Terapia Razionale Emotiva Comportamentale rimangono spesso confuse dal termine "razionale". Alcuni, influenzati da una sorta di culto dell’emotività, potrebbero ritenere che essere razionali significhi essere distaccati e privi di emozioni. Ma il termine “razionale” come viene usato nella REBT ha un significato diverso da quello che comunemente assume nel linguaggio quotidiano. Nella REBT il termine razionale viene utilizzato soprattutto per definire il modo di pensare e non la persona. Il pensiero razionale ha quindi queste caratteristiche:
- è flessibile e non estremo
- è congruente con la realtà oggettiva
- ha una sua consistenza logica
- facilita il conseguimento del proprio benessere e dei propri scopi.
All’opposto, il pensiero irrazionale:
- è rigido ed estremo;
- è in contraddizione con la realtà oggettiva;
- presenta illogicità;
- ostacola il conseguimento del proprio benessere e dei propri scopi.
La concezione di “razionalità” nell’ambito della REBT non ha niente a che vedere con il razionalismo, e non ha alcun carattere assoluto.
In conclusione nella REBT il concetto di razionalità riguarda essenzialmente le caratteristiche intrinseche al tipo di ragionamento e ha un aspetto pragmatico. Superare problemi emotivi e comportamentali spesso implica il superamento di pensieri irrazionali (nella pratica clinica indicati anche col termine di pensieri disfunzionali) e l’acquisizione di una maggiore flessibilità.